Carmela Cassetta Porta La Riviera Di Ulisse Al “Bulli Stop Christmas Show”

Nella platea dell’Auditorium della Conciliazione di Roma, in occasione del “Bulli Stop Christmas Show”, pronta a schierarsi contro la piaga del bullismo, c’era anche la Presidente del Parco regionale “Riviera di Ulisse”, Carmela Cassetta.

“Si stima che quasi un giovane su tre sia vittima di bullismo o cyberbullismo. Le conseguenze di questi comportamenti sono drammatiche ma, ad oggi, gli interventi pubblici per contrastarli sono ancora troppo deboli. Per questo motivo è necessario farsi sentire” – ha esordito la presidente Cassetta, commentando la sua partecipazione all’evento, al quale ha partecipato “per offrire il mio impegno concreto a sostegno di una causa in cui credo fermamente e che si lega alla scuola, alle associazioni e alla vita di giovani e giovanissimi. Ringrazio il Centro Nazionale contro il Bullismo e tutti gli ospiti presenti per la splendida serata e per il contributo positivo che dedicano a questa problematica così importante”.

Sul palco dell’Auditorium si sono alternati grandi nomi della cultura e dello spettacolo (Achille Lauro, Raoul Bova, Beppe Fiorello, Claudia Gerini, Paolo Ruffini, Francesca Barra, Elena D’Amario, per citarne solo alcuni e tenendo presente che altri hanno partecipato in collegamento!) – per un’esibizione inedita creata da Luca Tommassini, in collaborazione con il “Centro nazionale contro il Bullismo – Bulli Stop”, presieduto dalla prof.ssa Giovanna Pini, a cui andranno tutti i proventi della serata.

Il “Centro nazionale il Bullismo – Bulli Stop” è da tempo un punto di riferimento che fornisce, gratuitamente, la prina assistenza legale, pedagogica, neuropsichiatrica e psicologica a tutti i ragazzi vittime di bullismo e alle famiglie che ad esso si rivolgono. Al tempo stesso, il Centro incentiva attività di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto al bullismo, così come al cyberbullismo. Alcuni protagonisti hanno anche portato sul palcoscenico le loro storie di ex-vittime che ce l’hanno fatta.

“In questi anni abbiamo lavorato con attenzione alla cura della sensibilità dei più giovani. In molte occasioni, abbiamo coinvolto le ragazze e i ragazzi delle scuole in iniziative nel Parco volte a trasmettere ed incentivare l’amore per l’ambiente e la necessità di prendersene cura, nel tentativo di educarli al concetto di non prevaricazione nei confronti dell’altro, che sia un altro individuo o lo spazio che accoglie la nostra vita. La prepotenza che determina il bullismo, che oggi ha un nome ma è sempre esistito negli atti di sopraffazione che l’uomo è in grado di esercitare, si ostacola lavorando allo sviluppo di una ‘strada’ in più, una ‘strada’ diversa costellata di forme di rispetto in tutte le sue possibilità”.

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